Autoconoscenza e Meditazione
L'autoconoscimento è questo. Non un dogma religioso o un insieme di filosofie astratte. E' la cosa più pratica che ci sia. Per migliorare me stesso, per stare bene, per essere positivo e felice devo innanzitutto capire e conoscere questo sistema, carpirne i segreti e la base di funzionamento, devo sperimentare le sue capacità e reazioni. Devo fare uno studio approfondito e pratico di questo sistema. Il problema è che non posso affidarmi ad altri se non per qualche consiglio. Non posso leggere in un libro come funziona il mio personale e intimo sistema. Posso trovare delle regole generali che mi diano degli spunti ma lo studio sul mio sistema è personale, intimo. Deve essere di prima mano. Si passa così a studiare le proprie sensazioni e i propri comportamenti, si cerca di risalire all'origine di ogni manifestazione emotiva e psicologica. Si deve scavare e rendere consci una gran parte di processi che avvengono inconsciamente. Si va a trovare l'origine della sofferenza che si ha e di tutte le altre sofferenze e paure. Si deve sezionare persino il significato della parola sofferenza, della parola paura, si deve distinguere la sensazione dal concetto, e quella sensazione si deve a sua volta sezionare analizzare minuziosamente, si deve re imparare a vedere la realtà per quello che è e consapevolizzare che molto spesso si vive in un mondo concettuale di finzione, persino con se stessi,soprattutto con se stessi, di interpretazione concettuale di sensazioni, di pensieri fissi e ossessivi che si attaccano come parassiti e velano e inquinano ogni sensazione. Si deve osservare tutto, meticolosamente, persino cosa cambia si mangio la pasta o si beve un bicchiere di vino. Come cambia l'umore e la percezione e interpretazione delle proprie sensazioni a seconda se c'è il sole o di notte, se si è stanchi o al mattino. In pratica uno studio sistematico di se stessi e di tutto ciò che avviene all'interno di se stessi andando fino al "linguaggio macchina" del sistema e scoprirne i più intimi segreti. Molti di noi usano il computer abitualmente e ormai sanno cosa fare se il computer non risponde esattamente come dovrebbe, se è lento, se qualche virus o malaware ne modifica e compromette il normale funzionamento. Sappiamo controllarlo, osservarlo, pulirlo, ripristinarlo. Ma nulla sappiamo fare se il nostro sistema entra in un loop di sensazioni e pensieri che ne compromette il funzionamento. Se il nostro umore varia senza il nostro controllo. Se le nostre emozioni sono contrastanti e confuse. Se non riusciamo ad agire come vorremmo. Tutto questo causa la sofferenza ed è causato dalla sofferenza. Ma lo troviamo "normale". Persino giusto. Persino auspicabile: che vita faccio se non soffro? Quanto spessore ha la mia vita se non soffro per qualcosa? "Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi", per cui se sono serioso e se soffro, se come nei film, mi autocommisero sul seggiolone di un bar con un bicchiere in mano sono più figo e profondo, magari attraggo anche di più le donne........l'uomo sofferente, duro, profondo...vissuto...Per cui spesso non c'è nemmeno l'idea di cercare una soluzione alla propria sofferenza. Anzi la si coltiva, la si annaffia e la si vede crescere. Diventa abitudine e cosa giusta, una reazione normale a un problema della vita. Ma non è affatto così. Tutti di fondo cerchiamo la felicità e il benessere anche se spesso non ne siamo nemmeno consapevoli. E si arriva, nella totale confusione, ad accettare la propria sofferenza perché inconsciamente può renderci felici. Quanti invece vogliono risolvere i problemi e eliminare la sofferenza emotiva e psichica che condiziona la vita devono necessariamente passare per l'auto conoscimento. Gli esercizi meditativi sono uno strumento per auto conoscersi. Sono un insieme di strumenti/consigli dei quali possiamo servirci per migliorare lo studio di noi stessi. Anche la meditazione è pratica. Cantare mantra o seguire il respiro sono espedienti per far si che lo studio di noi stessi non resti sul concettuale e sul verbale ma diventi ascolto puro. Come un meccanico che per capire il funzionamento del motore ne ascolta minuziosamente il rumore. Imparare a concentrarsi e a studiare se stessi fino in fondo può essere difficile a chi non è abituato e gli esercizi meditativi possono essere di grande aiuto. Ma l'auto conoscimento è in realtà libero e senza regole. Iniziate come volete, come siete portati a fare naturalmente. Se lo farete con sincerità e con reale spirito di auto guarigione e amore nei confronti di voi stessi, arriverete comunque alla meditazione come processo inevitabile e naturale.
(Monàs)